C’è un prima e un dopo l’incontro con il gelato fatto in casa. Semplice, veloce, sano, buono. Puoi lasciare spazio alla fantasia, sperimentare, creare: ti perdona quasi tutto, e regala sorprese. I rudimenti sono essenziali: le creme da una parte, i sorbetti di frutta dall’altra. Per questi ultimi esiste una regola infallibile, che si può sintetizzare in un’aurea formuletta: 3×3. Tre ingredienti in tre parti uguali: una parte di frutta, una parte d’acqua, una parte di zucchero. Queste proporzioni sono perfette per consentire al mantecatore di incorporare la giusta quantità d’aria mentre l’acqua passa allo stato solido.
Occorrente
250g di fragole mature
250g d’acqua minerale naturale
200g di zucchero di canna grezzo.
In questo caso parliamo di fragole, le fragolone rosse che troviamo facilmente in commercio. Scegline di ben mature, puliscile dal gambo e tagliale a pezzettoni grossolani. Passane una metà in padella a fuoco dolce, con un cucchiaio di zucchero e uno d’acqua, per non più di otto-dieci minuti. Poi gira tutto nel frullatore e setaccia.
Per lo zucchero la regola prescrive quello bianco di barbabietola, che i più giudicano il male assoluto: io tra questi. Quindi lo puoi sostituire con un bel Demerara di canna grezzo. Rispetto alla proporzione ne potrai tenere un po’ indietro, se ami il gelato non troppo dolce. Versalo nell’acqua a temperatura ambiente e lascia sciroppare mescolando di tanto in tanto fino a completo scioglimento. Aggiungi la poltiglia di fragola e metti in frigo per aiutare il mantecatore ed abbreviare il processo.
L’ultimo ingrediente è la gelatiera: delle molte in commercio puoi lasciarti sedurre dalla più austera e nello stesso tempo prestigiosa: la “mini” di Musso, un capolavoro d’acciaio lavorato con un processo artigianale tradizionale, lo stesso da decenni. Non è un articolo popolare, e non è fatta per quelli che amano le lucine e i display digitali, ma ti regalerà momenti di gioia con 30 minuti di brz-brz.
Attenzione: questo è gelato-e-basta, è buonissimo ma si scioglie rapidamente. Ci sono molti modi per stabilizzarlo, fermarlo e renderlo più vellutato, come l’uso di basi, neutri e farine varie. Ma questa è un’altra scuola di pensiero.