Se c’è una cosa bella dell’estate è che si può stare all’aperto anche la sera. D’inverno alle 19 sembra che il mondo sia concluso, e che con il buio e il freddo si avverte solo il desiderio di chiudersi in casa e infilarsi nel letto al calduccio il prima possibile, o al massimo sul divano con un plaid sulle ginocchia, per i più avventurosi.
Con la bella stagione, invece, la luce dura di più, e alle 21 è ancora giorno, il che trasmette una grande voglia di fare, e comunque, per chi ne ha la possibilità, di non chiudersi tra le mura di casa. Di certo non si può uscire a cena tutte le sere- o almeno, non tutti possono- e allora non rimane che organizzarsi per mangiare sul balcone, sul terrazzo o in giardino, ammesso di essere tanto fortunati da avere l’uno o l’altro (con i tempi che corrono, già le quattro mura sembrano un privilegio….).
Ed è bello invitare amici o parenti a trascorrere da noi la serata, almeno qualche volta. Ma bisogna essere attrezzati per ricevere all’aperto, altrimenti diventa solo una gran fatica e non ne vale la pena. La tovaglia di carta, ad esempio, è irrinunciabile; si può fare un’eccezione solo per la tovaglia in plastica, che si pulisce con facilità, ma la carta è senz’altro la soluzione ideale, perchè si usa, si butta e non ci si pensa più. Non a caso al termine delle cene all’aperto si vede spesso comparire la padrona di casa con un saccone della spazzatura in cui buttar via ogni traccia della serata, senza che si ripassi per l’interno della casa con un solo piatto sporco.
Stesso discorso, ovviamente, per piatti e bicchieri. Viva la carta e viva la plastica, da questo punto di vista. Se si dovessero portar fuori i bicchieri di vetro e i piatti ‘normali’, la prospettiva di mangiar fuori perderebbe decisamente di appeal, soprattutto in presenza di molte persone. Se invece ci si attrezza all’esterno con un armadietto in cui tenere appunto piatti e bicchieri usa e getta, e magari anche i tovaglioli, per comodità, la situazione cambia e migliora in leggerezza. Per quanto riguarda i bicchieri, un cenno ai sottobicchieri è d’obbligo. Non a tutti piacciono, anche perchè ci sono dei formati di bicchiere di plastica più grandi del normale che appunto non entrano nel sottobicchiere standard. E’ però innegabile la loro utilità, in particolare se a tavola ci sono dei bambini, che quindi hanno qualche (ripetiamo, ‘qualche’) possibilità in meno di rovesciare i bicchieri, e se c’è vento.
Il vento è un irriducibile avversario delle cene all’aperto, e purtroppo da questo punto di vista non esistono molte soluzioni. La tovaglia può essere fermata con gli appositi fermatovaglia o, all’occorrenza, con le mollette del bucato o con le pinze chiudipacco, di quelle che generalmente si usano per chiudere i pacchi di pasta e di biscotti una volta aperti, per conservare la freschezza del prodotto. I bicchieri possono trovare un piccolo riparo appunto grazie ai sottobicchieri, che comunque nella maggior parte dei casi sono realizzati con materiali leggeri che non garantiscono molto a fronte di un forte vento. Per i piatti, non rimane che metterci sopra le posate, sperando che basti, infilando anche il tovagliolo sotto le posate o direttamente sotto il piatto.
Tempo a parte, c’è poi il discorso della cena, sul quale non ci addentriamo perchè attiene alle preferenze personali di ciascuno di noi. C’è chi non ha problemi a fare avanti e indietro con una cena tradizionale di tre portate e chi invece sceglie di preparare pietanze leggere, fresche e veloci, come i classici piatti unici. L’unico consiglio che ci sentiamo di dare a tutti è di utilizzare, per quanto possibile, contenitori usa e getta in entrambi i casi. Con una teglia di alluminio il discorso finisce lì, e una volta esaurito il contenuto, non rimane altro da fare che buttarla via, con buona pace della cucina che rimane intatta e pulita.