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8 Agosto 2025 by Isabelle Martine

Come Disdire il POS Bancario

Ti è mai capitato di guardare l’estratto conto e chiederti: “Ma quanto mi costa ogni mese tenere questo POS?”
Se hai un’attività, sai bene che il terminale per i pagamenti con carta è quasi indispensabile… ma non sempre conviene. Magari paghi canoni alti, hai commissioni poco competitive o, semplicemente, non ti serve più.
E allora arriva il momento di disdire il POS bancario. Il problema? Spesso le informazioni su come farlo sono frammentate e poco chiare.

Indice

  • 1 Perché potresti voler disdire il POS
  • 2 Capire il contratto prima di agire
  • 3 Come comunicare la disdetta alla banca
  • 4 Restituire il terminale: come e quando
  • 5 E se il POS è danneggiato?
  • 6 Disdetta durante il periodo di vincolo: è possibile?
  • 7 Quando la banca cerca di trattenerci
  • 8 Alternative al POS bancario
  • 9 Tempistiche: quando decorre la disdetta
  • 10 Checklist veloce per disdire il POS
  • 11 Conclusioni

Perché potresti voler disdire il POS

Prima di capire come disdire, vale la pena chiedersi perché.
Un POS bancario non è gratis: prevede costi fissi (il canone mensile) e costi variabili (le commissioni sulle transazioni). Se la tua attività è cambiata — meno pagamenti elettronici, passaggio a un altro gestore, chiusura o riduzione dell’orario — quei costi potrebbero pesarti più del beneficio.

Non è raro che un commerciante, all’inizio entusiasta del servizio, dopo qualche mese si accorga che le condizioni non sono poi così vantaggiose. A volte è il mercato a cambiare: nuovi operatori offrono terminali più moderni, tariffe più basse o perfino POS senza canone.

Ecco perché la disdetta può essere una scelta sensata: liberarsi di una spesa non più giustificata e avere la libertà di cercare alternative migliori.

Capire il contratto prima di agire

Prima di inviare una disdetta, la prima mossa è leggere il contratto.
Sì, lo so: quei fogli pieni di clausole non sono la lettura più avvincente… ma qui fanno la differenza.

In particolare, controlla:

  • Durata del contratto: molti POS hanno un vincolo minimo (12, 24 o 36 mesi)
  • Modalità di recesso anticipato: se puoi disdire prima della scadenza e a quali condizioni
  • Tempi di preavviso: in genere 30 o 60 giorni, ma varia da banca a banca
  • Eventuali penali: se disdici prima della fine del vincolo, potresti dover pagare un importo

Conoscere queste informazioni ti evita brutte sorprese. Immagina di disdire senza rispettare i termini: potresti ritrovarti a pagare più di quanto avresti speso tenendo il POS fino alla scadenza.

Come comunicare la disdetta alla banca

La disdetta del POS bancario deve essere fatta per scritto. Non basta una telefonata al tuo referente: serve un documento formale.
Il canale più usato è la raccomandata, ma molte banche accettano anche la PEC (posta elettronica certificata). Alcuni istituti permettono di avviare la procedura in filiale, ma quasi sempre richiedono poi un modulo firmato.

Nella comunicazione dovresti indicare:

  • I tuoi dati e quelli della tua attività
  • Il numero del contratto POS
  • La volontà di disdire il servizio
  • La data di effetto della disdetta (rispettando il preavviso)
  • L’impegno a restituire l’apparecchio

Scrivere in modo chiaro e diretto riduce il rischio di malintesi.

Restituire il terminale: come e quando

Molti si dimenticano che il POS non è loro, ma della banca o della società che lo ha fornito in comodato.
Questo significa che, una volta disdetto il contratto, devi restituirlo nelle modalità indicate.

In genere, la restituzione avviene:

  • Direttamente in filiale
  • Tramite corriere, usando un’etichetta fornita dalla banca
  • Presso un centro di raccolta indicato dal gestore

Occhio ai tempi: se tardassi a restituirlo, potrebbero addebitarti costi extra per ogni giorno di ritardo o una penale fissa.

E se il POS è danneggiato?

Può succedere: anni di uso, qualche urto, un cavo difettoso…
Se il terminale presenta danni al momento della restituzione, la banca potrebbe trattenere una somma a titolo di risarcimento.
Anche per questo conviene restituirlo il prima possibile, in buone condizioni, e magari fare qualche foto come prova.

Disdetta durante il periodo di vincolo: è possibile?

La risposta breve: sì, ma non sempre conviene.
Molti contratti prevedono la possibilità di recedere prima della scadenza, ma applicano penali. A volte sono fisse, altre calcolate sui canoni residui.

Esempio: se il tuo canone è 20 euro al mese e mancano 10 mesi alla scadenza, la penale potrebbe essere pari a tutti i canoni residui (200 euro).
In questi casi, potresti valutare se attendere la scadenza naturale per evitare costi inutili.

Quando la banca cerca di trattenerci

Non stupirti se, appena comunichi la volontà di disdire, la banca proverà a farti cambiare idea.
A volte offrono condizioni migliorate, sconti temporanei o l’aggiornamento gratuito del terminale.
Può essere un’occasione per rinegoziare — soprattutto se non hai trovato ancora un’alternativa valida — ma attenzione a non farti bloccare in un nuovo vincolo lungo.

Alternative al POS bancario

Se disdici il POS perché i costi sono troppo alti, oggi il mercato offre tante alternative.
Ci sono dispositivi portatili, connessi allo smartphone, senza canone fisso e con commissioni solo sulle transazioni. Alcuni si acquistano una volta sola e non prevedono spese mensili.

La differenza principale è che questi POS “moderni” spesso non richiedono un contratto vincolato, dandoti maggiore libertà.

Tempistiche: quando decorre la disdetta

In genere, il conteggio parte dal momento in cui la banca riceve la tua comunicazione, non da quando la spedisci.
Questo significa che, se il contratto prevede un preavviso di 60 giorni, devi calcolare bene le date per non pagare un mese in più senza usare il servizio.

Un consiglio: invia la disdetta con un po’ di anticipo rispetto alla data minima richiesta, così da evitare problemi in caso di ritardi postali.

Checklist veloce per disdire il POS

Sebbene la guida sia ampia, qui riassumiamo i passaggi fondamentali:

  1. Leggere il contratto e verificare vincoli, penali e preavviso
  2. Preparare una comunicazione scritta chiara e completa
  3. Inviarla con mezzo tracciabile (raccomandata o PEC)
  4. Restituire il terminale nei tempi e modi indicati
  5. Conservare copia della disdetta e ricevuta di consegna

Conclusioni

Disdire un POS bancario non è complicato, ma richiede attenzione.
Agire senza conoscere i termini del contratto può costare caro, mentre seguire i passaggi corretti ti evita spese inutili e problemi con la banca.

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About Isabelle Martine

Isabelle Martine è un'esperta Blogger con una passione per tutto ciò che riguarda la bellezza, la casa e i lavori domestici. Si dedica alla creazione di contenuti stimolanti e informativi, con l'obiettivo di aiutare le persone a raggiungere una quotidianità più bella e organizzata.

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