Gli alberi di melo cotogno si adattano facilmente a ogni orto e giardino, ma non sono reperibili in tutti i centri di giardinaggio, per cui a volte è necessario rivolgersi a vivai specializzati. Questi alberi si autofecondano, perciò basterà piantarne soltanto uno per raccoglierne i frutti. Le varietà più comuni sono il “Gigante di Vranja”, il “Portogallo” e il “Champion”.
Come coltivare il melo cotogno
Il cotogno porta frutto 5 o 7 anni dopo la messa a dimora.
È consigliabile piantare i meli cotogni verso la fine di ottobre o in novembre; si sviluppano a cespuglio, preferibilmente in luogo aperto e soleggiato oppure accanto al riparo di un muro che li protegga dal gelo.
I cotogni non hanno particolari esigenze di terreno, adattandosi bene anche in suoli umidi e argillosi purché poveri di calcare. Talvolta le piante raggiungono un’altezza di oltre 5 m, benché solitamente si fermino sui 3-4,5 m, sviluppando un ombrello dell’ampiezza di 3 m.
La fioritura di boccioli, di colore rosa pallido o rosso-rosa intenso, simile a quella del melo, si verifica in maggio, seguita dalla formazione di frutti duri e dorati, grossolanamente piriformi, lunghi fino a 10 cm, ricoperti in genere di una peluria biancastra; la raccolta dei frutti avviene in autunno.
La frutta va raccolta prima del gelo e conservata in luogo fresco e asciutto.
Come conservare le mele cotogne
Le mele cotogne continuano a maturare a coperto e si conservano fino a 6-7 settimane a temperatura ambiente, è meglio tenerle separate da altra frutta perché in grado di trasmettere facilmente il loro profumo pungente.
Le mele cotogne possono essere congelate dopo averle pelate, tolto il torsolo e tagliate a pezzi. È possibile sbollentarle leggermente in acqua con aggiunta di succo di limone prima di congelarle per prevenire l’annerimento. Dopo lo sbollentamento, raffreddatele rapidamente in acqua ghiacciata, quindi asciugatele e congelatele in sacchetti per alimenti adatti al congelamento.